“Non restare fuori”.
Siamo partiti dalla lettura di Marco 3:20/35 in cui leggiamo di un momento cruciale del ministerio di Gesù.
Gesù ebbe i primi contrasti con il popolo a Nazareth, a tal punto che lo volevano lapidare. Ma i primi veri contrasti li visse proprio in casa sua. Nessun profeta è ben accetto in casa propria è scritto nella parola di Dio. Questo che abbiamo letto fu un momento cruciale. In quel periodo la fama di Gesù stava crescendo, Egli era circondato da tantissime persone, si parla spesso delle folle che lo seguivano. La famiglia di Gesù vedendo che Egli non era riuscito nemmeno a prender cibo tanta era la folla che lo ascoltava, decise di andargli a parlare e questo lascia intendere che non erano poi così d’accordo col suo mandato, quasi come se non gli credessero, come se pensassero fosse “fanatico”. A quanti è mai stato dato del fanatico? “Stai tutte le sere in chiesa”, “Trascuri la famiglia per andare a far visita ad altre persone”… etc etc. Tra i suoi fratelli nominiamo nello specifico Giacomo e Giuda, entrambi fratelli biologici di Gesù (per il sangue materno).
Al verso 31 è scritto: “Giunsero quindi i suoi fratelli e sua madre e, FERMATISI FUORI, lo mandarono a chiamare”. Sua madre ed i suoi fratelli restarono fuori, non entrarono a chiamarlo, ma mandarono qualcuno al posto loro. Così la folla disse a Gesù: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli sono là fuori e ti cercano”. Ma Egli rispose loro, dicendo: “Chi è mia madre, o i miei fratelli?” … e guardò la folla che lo circondava… “Chiunque fa la volontà di Dio, questi è mio fratello, mia sorella e mia madre”. Questo fu il momento in cui Gesù dovette dichiarare pubblicamente alla sua famiglia che il suo scopo era molto più alto di quello di essere figlio o fratello, ma di adempiere alla volontà del Suo Padre che era nei cieli. Ecco l’importanza di questo momento. Ancora oggi in chiesa ci sono persone che pensano sia molto bello sentire e fare qualcosa per Gesù, ma lo spirito santo ti chiede di entrare nella casa dove c’è Gesù e non di restare sull’uscio! Molti si fermano al “com’è bello”, ma in realtà si tratta di decidere: sei dentro o sei fuori? Sei un occasionale o sei uno che batte allo stesso ritmo del cuore di Dio? Guardi la gente per strada con la stessa misericordia di Cristo? Quando c’è da fare per l’opera di Dio, stai a guardare o agisci? Le presenze in chiesa non contano più di tanto, ciò che conta è decidere come fece Gesù che dichiarò, girandosi verso la folla, chi fossero sua madre e i suoi fratelli. Egli ci dice di non curarci di chi ci chiama fanatici. Tutto nacque perché Gesù non mangiò, perché aveva deciso di fare sul serio. C’è qualcosa di più importante che spendere la propria vita nel sistema di questa società, c’è qualcosa che ha valore eterno, c’è una priorità, un’urgenza: il mondo che sta morendo! Il nostro pane è fare la volontà di Dio. Entra dentro e non stare più fuori. Dio ci sta tracciando una corsia di emergenza che si chiama “il mondo”. Il mondo sta andando a rotoli e non possiamo restare fermi a contemplare ciò che il diavolo sta facendo nella nostra società.
E’ tempo di essere coinvolti nell’opera di Dio, è tempo di alzarci e dire: Sì Signore, io non resto più fuori.
Più avanti nella parola di Dio possiamo immaginare la famiglia di Gesù sotto la croce che rimurginava sulla sua vita “buttata” a causa dell’evangelo senza sapere che Gesù stava adempiendo alla chiamata che avrebbe salvato l’intera umanità. Ma la storia non si è esaurita con quella croce … la storia inizia da quando quella tomba si aprì. E’ un tempo cruciale così come lo fu per Gesù. Egli resuscitò ed apparve a tante persone compresi Maria e i suoi fratelli che da quel momento in poi cedettero in Lui (Atti cap.4). Essi credettero quando lo videro con le mani forate e dovettero arrendersi a Lui. Passarono gli anni ed i suoi fratelli Giacomo e Giuda scrissero delle lettere. Come si presentano nella parola di Dio Giacomo e Giuda, dopo che decisero di entrare e non restare più fuori? “Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo … “ (Giacomo 1:1). “Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo …” (Giuda 1). Essi non si presentano come fratelli di Gesù, ma come servi. Qualcuno invece non avrebbe perso l’occasione per vantarsi di ciò. Essi che per metà, per il sangue biologico della madre appartenevano realmente a Gesù, si presentarono come Suoi servi perché in un preciso momento della loro vita capirono che non potevano restare più fuori, ma oltrepassarono quella linea di demarcazione che si chiama: servizio dell’Iddio Altissimo.
E’ tempo di entrare e di essere coinvolto nell’opera di Dio e definirci suoi servi così come fecero Giacomo e Giuda. Dio chiama persone ordinarie per farle diventare straordinarie, ovvero “fuori dall’ordinario”, persone che fanno cose che gli altri non fanno, che per la potenza di cristo vedono cose che gli altri non vedono e che ragionano in maniera diversa.
E tu, sei dentro o sei fuori? E’ tempo di decidere!
Dio ci benedica

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