
“Quando Dio rimane in Silenzio ”
Siamo partiti dalla lettura del salmo 83, salmo scritto da Asaf, “uno come noi”, un uomo che molto spesso si trovò ad affrontare le nostre stesse problematiche. Nell’antico testamento l’uomo che ha sperimentato più di tutti il soprannaturale fu Elia, l’unico al mondo che fece scendere fuoco dal cielo attraverso una preghiera, l’unico uomo al cui comando non piovve per tre anni … ma questo stesso uomo lo vediamo poi su di un monte, in mezzo ad una foresta, piegato sulle ginocchia che invoca il Signore chiedendoGli di farlo morire per paura che la moglie del re lo ammazzasse. Elia era un uomo come noi. L’apostolo Paolo dirà: “Molto può la parola del giusto fatta con efficacia”, e prese proprio come esempio Elia. Quanti uomini “normali” ci sono tra noi? Uomini che devono vivere una vita sulle ginocchia per non cadere. Almeno una volta nella vita ci è capitato di chiedere a Dio perché non ci parla, perché non risponde alle nostre suppliche. Alla fine dell’antico testamento, dopo Malachia, c’è uno spazio temporale di 400 anni in cui Dio smise di parlare con una voce profetica (“il periodo del silenzio di Dio)”. Malachia lascia il popolo con la promessa che un uomo sarebbe arrivato con lo spirito di Elia, annunciando la venuta del regno di Dio, un regno che non avrà mai fine con a capo Gesù Cristo. Molte persone in questi 400 anni si saranno fatti quella domanda. Così come Asaf che al v.1 del salmo 83 dice : “O Dio, non restare in silenzio!”. Sappi che Dio non è lontano, perché se vuoi, può vivere dentro di te ogni giorno. In realtà, i silenzi di Dio parlano più di 1000 parole … quando Dio rimane in silenzio è proprio perché vuole parlarci e vuole la nostra attenzione.
Una tecnica utilizzata al giorno d’oggi dagli insegnanti nelle scuole è proprio questa: anziché urlare, smettono di parlare così i bambini, impressionati dal silenzio, riportano loro attenzione. Anche noi siamo come i piccoli alunni che, presi da tante cose, non ascoltiamo Dio, il nostro insegnante.
Nel salmo 34:4 il salmista dice che ha cercato l’Eterno ed Egli gli ha risposto … il nostro Dio ci risponde, non è una statua! Egli è vivente e quando lo cerchiamo con tutto il cuore ci risponde.
Allora perché Dio rimane in silenzio?
1) Perché non Lo cerchiamo. Cercare Dio è come cercare qualcosa in maniera disperata, in ginocchio, non dandoGli tregua finché non ci risponde, con tutte le nostre forze e magari rinunciando a un po’ di facebook, un po’ di tv ed anche a qualche pasto. E’ l’attitudine del cuore che conta quando invochiamo Dio!
2) Perché non Gli diamo tempo di parlare. Spesso siamo così impegnati nel lamentarci, a guardare quanto è grande il nostro problema, che non diamo il tempo a Dio di risponderci. In Giobbe è scritto che Elihu, suo amico, dopo averlo ascoltato lamentarsi del modo in cui Dio lo stava trattando a causa di tutte le sciagure che stava attraversando, gli disse di rimanere in silenzio per poter lasciar parlare Dio. La nostra preghiera a volte è concentrata solo su noi stessi e proprio per questo, non diamo a Dio modo di risponderci. “Buona cosa è aspettare in silenzio la salvezza di Dio”. Se non smetti di lamentarti, Dio mai ti parlerà.
3)Perché siamo nel peccato. Nel salmo 22:1/2 è scritto: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché sei così lontano e non vieni a liberarmi, dando ascolto alle parole del mio gemito? O Dio mio, io grido di giorno, ma tu non mi rispondi, e anche di notte non sto in silenzio”. Il salmista Davide si ritrova con lo stesso interrogativo di Asaf. Spesso in casi estremi, Dio si prende un momento di silenzio con noi finché non vede il compimento del Suo piano per la nostra vita. Queste stesse parole le pronunciò Gesù sulla croce! In quel momento ci fu un grande silenzio di Dio nei confronti di Gesù perché si era caricato dei peccati dell’intera umanità. “Tutto è compiuto” esclamò Gesù, proprio come si diceva a quel tempo quando si saldavano i debiti nei confronti di qualcuno. Gesù stava dicendo a Dio che non poteva più distruggere l’umanità come ai tempi di Noè, perché Egli aveva saldato il nostro debito! Molto spesso Dio rimane in silenzio perché ci carichiamo di tanti peccati e Lui non può vivere con noi una relazione se siamo costantemente nel peccato! E’ una cosa dura da accettare, ma dobbiamo camminare in santità davanti a Dio. “Signore perché non mi rispondi, perché mi hai abbandonato?” … molto probabilmente siamo stati noi ad abbandonare Dio.
Da quanto tempo non ascolti la voce di Dio, non vedi il suo intervento nella tua vita e la tua preghiera è simile a quella di Asaf o Davide? Se stai elevando a Dio questa preghiera, Lui dice che ti parla in svariati modi e con tanti mezzi, ma tu, Cercalo con tutto te stesso, smettila di piangerti addosso e non vivere più una vita di peccati!
Dio ci benedica
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