
I diritti di cui godiamo oggi sono il frutto di tante conquiste nella storia. Dobbiamo ringraziare Dio per questi diritti di cui godiamo, frutto di tante conquiste pagate talvolta anche a caro prezzo.
Nella Bibbia, in alcuni casi, pare che Gesù abbia negato alcuni diritti, ma non è così. Sono contraddizioni apparenti.
In Matteo 20:1-16 leggiamo la parabola degli operai delle diverse ore. È una delle parabole più complicate perché sembra che tutti i diritti conquistati negli anni dagli uomini siano stati calpestati da Gesù.
E’ un racconto che sembra ingiusto.
Per ben 4 volte il padrone esce in cerca di operai e li porta nella sua vigna, gli ultimi si ritrovarono a lavorare soltanto per un’ora ricevendo TUTTI lo stesso compenso : 1 denaro. Quelli che stavano lavorando dal mattino si lamentarono per aver ricevuto lo stesso compenso di chi aveva lavorato soltanto un’ora o qualcuna in più.
Chi accetterebbe mai queste condizioni?
Questa è l’ultima parabola che Gesù racconta prima di entrare a Gerusalemme e trascorrere lì la sua ultima settimana.
Non la racconta alle folle ma solo ai suoi discepoli perché si aspettava che essi avrebbero compreso. Certe cose sono incomprensibili per le persone mondane. Ma Dio ragiona in maniera diversa dal mondo in cui viviamo, Egli si aspetta una risposta dai suoi figli e vuole che ragioniamo come farebbe Lui. Cosa voleva lasciarci Gesù con questa parabola? Tutto ciò che Egli dice ha sempre un senso: ogni parola che viene dal Signore non tornerà mai a vuoto.
Cosa accomuna i fedeli nella chiesa? Cosa ci rende appartenenti alla stessa famiglia?
Prima della fondazione del mondo Dio aveva stabilito di sceglierci! Non lo abbiamo meritato, non ce lo siamo guadagnati, ma Dio ci ha scelti e ci ha resi primi.
Gesù non stava calpestano i diritti dei primi lavoratori. Non sono diventati ultimi perché hanno ricevuto meno, ma sono diventati ultimi per il loro modo di ragionare. Giona andó a Ninive per evangelizzare e quel popolo si convertì. Ma Giona chiese a Dio come mai aveva salvato quel popolo di peccatori. Gesù dispensava grazia e salvezza a chi voleva Lui. Anche nella parabola del figliuol prodigo l’ ultimo diventa primo, ed il fratello maggiore diventa ultimo poichè incolpa il padre del suo troppo amore.
In base a quali criteri si sceglie un lavoratore? Esperienza, forza, capacità, formazione … quell’uomo andó più volte a scegliere dei lavoratori e probabilmente ogni volta scelse secondo diversi criteri, magari prima i migliori ed infine i più inesperti, magari quelli troppo vecchi o troppo giovani, quelli malaticci… lui comunque li scelse così come fa Gesù con noi!
Dio ha una particolare passione per gli ultimi, per gli scarti, Lui sceglie soprattutto gli ultimi! Tutti eravamo gli ultimi, morti nei falli e nei peccati, ma siamo stati vivificati da Dio! La parabola inizia dicendo: “Il regno di Dio è come…” il Suo regno non è come quello degli uomini, Lui non ci scarta, Egli lo ha tolto ai savi ed agli intendenti e lo ha dato ai piccoli fanciulli.
Non pensiamo di meritare tutto ciò che abbiamo o di essere privilegiati se serviamo Dio da tanti anni e ci sembra ingiusto se qualche “novello” riceva più doni di noi.
Non dobbiamo mai dimenticare da dove Dio ci ha tirato fuori! Lui ci ha scelti, e da ultimi siamo diventati primi.
Dio ci benedica