
Il più grande potere che l’uomo possa avere non è la salute, il benessere, la felicità o la famiglia, ma è la libertà di decidere! Dio non ha legato dei fili ai nostri polsi o alle nostre caviglie per muoverci come vuole, Lui sempre ci consentirà di scegliere per esercitare il nostro più grande potere: la libertà.
La nostra vita è fatta di decisioni. Cosa mangiare, quale lavoro fare, chi sposare, spesso anche quando morire. Che grande potere abbiamo! Ma come stiamo utilizzando questo grande regalo che Dio ci ha dato?
Nella parola di Dio è narrata la storia del generale Naaman, ma ci soffermeremo in particolare sul suo servo Gheazi (II Re 5:20/27).
Naaman, un generale malvagio, fu colpito dalla lebbra. Tutti in Siria vennero a conoscenza di ciò finché una giovane ragazza appartenente al popolo d’Israele, piuttosto che vendicarsi per tutto il male che il suo popolo aveva subito a causa di Naaman, gli consigliò di andare dal profeta Eliseo, un uomo di Dio, che avrebbe potuto guarirlo.
Naaman disperato accettó e si recò in Israele.
Giunto al cospetto di Eliseo, quando gli chiese cosa fare per poter essere guarito, il profeta gli disse di andare nel fiume Giordano e di bagnarsi per sette volte.
Naaman inizialmente non voleva obbedire a questo strano comando, ma poi un suo servo lo convinse a cambiare idea. Alla settima volta che il generale si bagnò nel Giordano, Dio operó e lo guarì. Naaman tornó da Eliseo, gli chiese scusa e si inchinó davanti a lui. Si rese disponibile ad offrirgli qualsiasi cosa gli avesse chiesto, ma Eliseo non volle nulla, gli rispose: “Niente , soltanto torna nel tuo paese e racconta che vi è un solo Dio, il Dio di Israele”.
Eliseo era stato discepolo di Elia. Prima di essere rapito da Dio, Elia chiese ad Eliseo di fargli un’ultima richiesta, ed Eliseo gli chiese la doppia proporzione della sua unzione. Egli sapeva di averne bisogno perché probabilmente era debole e mancante dinanzi a Dio. Non fu la solita richiesta megalomane, ma la richiesta di un uomo umile. E Dio lo accontentó perché Egli innalza gli umili.
Eliseo a sua volta aveva un servo, un discepolo di nome Gheazi, l’unico ad “avere la peggio” in tutta questa storia.
Naaman vinse perché fu guarito; quella giovane donna vinse perché perdonó ed Eliseo vinse perché ancora una volta Dio lo usó per compiere un miracolo.
Ghehazi perse e fallì. Perchè?
Finché non diventi una nuova creatura avrai sempre” l’ex” che ti segue per voler ancora uscire con te. Finché non diventi una nuova creatura il diavolo (il nostro ex) ti cercherà sempre perchè lui ti conosce molto bene, conosce i tuoi gusti, i tuoi parenti, le tue abitudini, le tue debolezze… Non c’è cosa più brutta che essere perseguitati da un ex che farebbe di tutto per riconquistarti ancora. C’è un solo modo per liberarti del tuo ex : diventare un’altra persona, una nuova creatura, cambiare il tuo cuore, le tue abitudini agendo una totale trasformazione della tua vita. Il diavolo non avrà più autorità nella tua vita e sarà destinato a perdere ancora una volta. Gheazi, come molti cristiani, era perseguitato dal suo ex.
Potremmo racchiudere in tre parole i peccati che hanno fatto cadere molti uomini di Dio: Superbia Sesso e Soldi, le “3 S”. Ghehazi cadde su due di queste tre S.
In primis inciampò nel laccio della superbia. Al V.20 leggiamo: “Il mio Signore ha usato troppa gentilezza” ovvero, egli stava dicendo “Il mio signore ha sbagliato”. Quando inizi a criticare chi Dio ha posto sulla tua vita o ti penti o te ne distacchi. Non c’è peccato più rovinoso della superbia, il primo peccato commesso nel cielo quando il diavolo ebbe da ridire sulla posizione di Dio. E così fu scaraventato sulla terra.
Dopo la disubbidienza c’è la bugia. Dire una bugia non è un peccatuccio ma è un peccato grave perché la bugia è sempre un trampolino verso un peccato più grande. Quando Eliseo vide Gheazi gli chiese dove fosse andato e lui gli rispose di non essere andato in nessun luogo.
Ai figli di Dio lo Spirito Santo parla e rivela tante cose; non c’è bisogno di seguire, spiare o entrare in uno stato di trans per riconoscere una bugia.
Eliseo gli chiese come stavano le cose e lui gli mentì, non confessando di aver preso dei soldi da Naaman.
“La lebbra di Naaman si attaccherà a te ed alla tua discendenza per sempre”. Così Gheazi uscì dalla presenza di Eliseo tutto lebbroso, bianco come la neve.
Perché fu così duro con lui?
Quando Eliseo domanda a Gheazi da dove stava venendo, era come se gli stesse dando un’opportunità di grazia per confessare ciò che aveva fatto. Questa è una grande dimostrazione della grazia di Dio.
Se Gheazi avesse detto la verità, se avesse confessato, Dio lo avrebbe perdonato. Il terzo grande errore di Ghehazi fu la mancanza di confessione. Anche Davide confessò umilmente a Dio i suoi peccati chiedendogli pietà quando gli andarono a dire che aveva peccato.
Dio ci chiede di rafforzare i nostri punti deboli: superbia, sesso, soldi o qualsiasi altra cosa. Chi pensa di stare in piedi stia attento a non cadere, dice Dio, ma dobbiamo sempre essere consapevoli di una cosa: NON È MAI TROPPO TARDI con il Signore. Lui può rendere i nostri peccati bianchi come la neve ed allontanare per sempre il nostro ex dalla nostra vita!
Dio pone davanti a noi due strade: la vita e la morte. Noi siamo liberi di scegliere quale strada seguire, ma teniamo bene a mente una cosa: è tempo di grazia!
Dio ci benedica.